Il cinema e l’intercultura…Balla coi lupi
Analisi comparata del film: Balla coi Lupi, di Kevin Kostner, 1990
L’elaborazione del film a scopo didattico interculturale ha come fine di mediare un certo tipo di messaggio filmico audio-visivo considerando la comunicazione un complesso sistema entro il quale i diversi linguaggi (verbale, sonoro, musicale, gestuale, visivo…) entrano in sintonia in maniera integrata e “contaminata”.
Partendo proprio da tali presupposti, ritenendo che l’educazione interculturale debba essere anche un’educazione alla comunicazione, si fa uso del messaggio audiovisivo ed anche di quello iconico, che ben si prestano ad essere smontati, frammentati per essere utilizzati in una piattaforma progettuale nuova.
Utilizzato in quest’ottica, il linguaggio filmico, nella sua espressione di codice visivo si presta a riconoscere il peso culturale della “civiltà delle immagini”, sviluppando capacità cognitive (percettive, descrittive, interpretative, immaginative, creative nonché di sintesi), nel padroneggiamento del codice verbale in momenti di discussione, riflessione e confronto collettivo.
Inoltre, tale linguaggio, può rivelarsi prezioso come strumento per analizzare le radici dei pregiudizi. E’ importante, infatti, mettere in discussione la “pretesa oggettiva” che spesso caratterizza molto materiale fotografico, cercando di far comprendere quanto le immagini possano pesare sulla creazione di stereotipi o pregiudizi.
Il metodo di approccio didattico, per quanto riguarda l’analisi del film in considerazione, è “frammentare” il film in fotografie e diapositive che si rivelano cosi oggetti di studio e strumenti d’espressione.
Attraverso fotografie e diapositive, è possibile destrutturare e ristrutturare la trama del film, creando una situazione di “contatto virtuale” con i personaggi, i luoghi, e le cose che costituiscono la trama di un film.
Operatività didattica
Per l’analisi e la critica del materiale didattico si procederà attraverso riflessioni concretizzate da opinioni scritte, in gruppo (cartelloni di sintesi) o singolarmente con frasi composte o disegni espressivi.
Bibliografia essenziale
- Allori A., Guida al linguaggio del cinema, Editori riuniti, Roma 1986
- Costa A., Saper vedere il Cinema, Bompiani, Milano, 1985
- Farinotti P., Dizionario del film, SugarCo, Carnago, 1997
- AA. VV. Dinamiche culturali e processi formativi. Nuova Frontiera, 1994
“Balla coi Lupi”
Lo studio della trama narrativa del film si presta ad interessanti riflessioni considerando il dualismo categoriale identità-alterità, il rapporto d’amicizia, il rapporto solitudine – ricerca d’umanità, la violenza nelle sue forme più misere e spregiudicate, l’amore ed il rispetto dell’essere umano, la difesa dei propri territori, della propria gente, della propria vita.
In un’analisi globale emerge l’individuazione di momenti di transizione che segnano l’assunzione graduale ma progressiva di un nuovo modello e schema culturale di vita.
Il film racconta la storia di un tenente dell’esercito nordista durante un periodo della guerra di secessione americana, che dopo essere diventato, suo malgrado, un eroe, chiede in premio di essere assegnato ad un reparto stanziato lungo la frontiera col territorio indiano.
Egli viene accontentato e, dopo pochi mesi, si trova a vivere in un avamposto isolato in mezzo alla prateria.
Qui fa conoscenza con alcuni indiani Sioux con i quali, dopo i primi maldestri approcci, riesce ad instaurare un proficuo rapporto di relazioni e scambi reciproci.
Nelle sue giornate di solitudine, instaura anche un rapporto confidenziale con un lupo, che chiama affettuosamente “due calzini”.
Intanto l’avvistamento dei bisonti gli consente di partecipare ad una battuta di caccia. In seguito Dunbar non tarderà ad essere presente nella stessa vita della tribù Sioux, che frequenterà sempre più con assiduità anche per la presenza coinvolgente di una donna bianca allevata e cresciuta dalla tribù, che si presta molto volentieri a fare da interprete.
Intanto l’attesa dei soldati è vana. Nessuno arriva all’avamposto e Dunbar addirittura decide di trasferirsi nel villaggio Sioux, dove impara la lingua, stringe solidali rapporti d’amicizia, aiuta il popolo Sioux a combattere i feroci Pawnee (popolo indiano occupante gli stessi territori) ed infine sposa con grande e vero amore la donna bianca.
Ma in vista dell’inverno la popolazione Sioux si sposta nelle riserve invernali e l’accampamento viene sgombrato. Dunbar decide allora di recarsi per l’ultima volta all’avamposto. Ma qui, scambiato prima per un indiano e poi giudicato un disertore viene picchiato selvaggiamente, incatenato e ingannato dai soldati che lo tengono prigioniero.
Viene comunque liberato dai suoi amici indiani, dai quali però deve separarsi con la sua sposa, per evitare che possano diventare preda dei soldati che sono sulle sue traccie per processarlo. Il commiato tra Dumbar e la sua sposa con gli amici indiani, in particolare con Vento nei capelli, è una delle scene più toccanti di questo film capolavoro.
Punti chiave
- Cambio d’identità
- Apprendimento ed uso della lingua Sioux
- Adozione di indumenti indiani
- Trasferimento nell’accampamento Sioux
- Cambio e accettazione del nome in “Balla coi lupi”
- Celebrazione del matrimonio secondo il rito indiano
- Identificazione nel processo dei valori che regola la vita dei Sioux
- La possibilità di permeabilità che risiede in ogni cultura e civiltà, apparentemente incomunicabili
- La lotta tra due concezioni del mondo, quella degli indigeni e dei colonizzatori, in cui i primi dimostrano una fondatezza sull’universalità dei valori umani, mentre i secondi con una visione miope ed ottusa, privilegiano la difesa egoistica solo in rapporto ai propri interessi.
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